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  • Immagine del redattoreAntonio Brandi

Entrata in vigore del c.d. DL "Insolvency" quali conseguenze?

Aggiornamento: 5 dic 2022

Nel corso dell’anno 2019, lo Studio è intervenuto evidenziando la necessità di attivare l’autocontrollo tramite monitoraggio allo scopo di intercettare eventuali fenomeni negativi che potessero compromettere la continuità aziendale


Questo in aderenza con un principio del diritto societario, secondo cui gli amministratori, organo di controllo e i soci di società, secondo le circostanze, sono responsabili dell’andamento aziendale. In particolare, gli amministratori devono organizzarsi per prevenire i primi segnali di crisi allo scopo di evitare l’eventuale aggravarsi della situazione. Il 15 luglio è entrato in vigore il decreto “Insolvency” che trae spunto da una direttiva comunitaria tesa ad armonizzare il diritto fallimentare in Europa. Possono comunicazioni alla società, sia la Agenzia Entrate, la Agenzia Riscossioni, le banche, i fornitori, i dipendenti e, più in generale, tutti che ritengono non soddisfatti i propri crediti nei termini contrattuali. Lo strumento del “monitoraggio” periodico della gestione serve a rispondere alla esigenza di tenere sotto controllo l’andamento della gestione aziendale, potendo così dimostrare di aver attuato quanto possibile a scopo preventivo. Affinchè tutto ciò possa esplicare un effetto “protettivo” nei confronti degli amministratori, è opportuno verbalizzare nel libro CDA o verbale decisioni soci, l’analisi periodicamente effettuata, in modo da poter provare, in caso di eventuale emergenza futura, di aver agito coerentemente.









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